Risali le
strade strette fra file di case senza affaccio, muri imbiancati a calce su cui
si arrampica la brattea diffusa della buganvillea, t’inoltri nel mercato delle
corporazioni sbirciando argenti e vasellame, la cromia multiforme e presto
monocorde delle ceramiche, lo sguardo muto di una vecchia al telaio. Ogni
mercante di stoffe t’invita nella sua bottega. Per tutti sei un cliente, un
estraneo: il libero mercato ha creato il tuo concetto di vacanza e con quello
la tua noia, l’insofferenza, la disperazione.
domenica 20 novembre 2016
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